Cose oggettivamente interessanti

Tour Vietnam e Cambogia abbastanza low-cost fai da te

Mentre ormai molti di voi cominciano a fare le valigie per tornare a casa, io che devo ancora partire inizio a pregustare le dolci carezze della Turchia rimembrando la scorsa estate, dove affrontai in 10 giorni i temibili promontori del Vietnam e della Cambogia. Per chi volesse compiere la stessa impresa, ecco una veloce guida che già scrissi per un amico mio che ci dovrebbe andare questo inverno (essendo per una persona intima, è molto colloquiale, fate finta anche voi di essere miei cari amici).

Io che vi indico la retta via per delle vacanze da sogno

GIUDA RAPIDA AL VIETNAM E ALLA CAMBOGIA DA FARE IN 10 GIORNI:

Noi abbiamo fatto il Vietnam da nord a sud, spostandoci soprattutto con voli interni che costano poco e son più rapidi assai dei mezzi (anche se un giorni ci siamo tolti lo sfizio di viaggiare in treno, te lo consiglio).

Il Vietnam è tutto sali, scendi e montagne, se in aereo ci stai un’ora capace ne servano 8/9 di bus o 4/5 di treno.
Hanoi è stata la prima meta: da vedere c’è poco, il tempio della letteratura, una chiesa da fuori e un pub dove hanno un’ottima apa, ma merita girare a caso per vivere lo spirito vietnamita e mangiare il phò.
Da lì, tramite l’hotel, abbiamo fatto una crociera di due giorni alla baia di Ha Long: vacci che merita prima che la chiudano per inquinamento.
Saremmo voluti andare a Sapa, ma causa tempistiche non ce l’abbiamo fatta. Però è fica un monte, ma è un sacco a nord (poi sopra c’è al Cina).
Poi con l’aereo siamo andati a Hue, lì c’è il palazzo reale e le pagode che meritano (sposati in motorino, oltre a fare molto veloce è un’esperienza estrema). Due giorni e te la stracavi, anche meno.

La baia di Ha Long

Poi ti fai Hoi An  il quartiere vecchio e in un giorno te lo sei tolto dai coglioni (però quel solo giorno merita tantissimo).
Una giornata almeno a An Bang che ci puoi mettere anche un po’ di mare.

E si va al famoso Golden Bridge di Ba nà. È una cosa fichissima dentro una specie di Gardaland a cui arrivi solo tramite una funivia fichissima (la più lunga e alta al mondo, non lo dico io ma quelli del Guinness World record) che anche se sembra una cazzata a noi ha divertito ed entusiasmato tantissimo).

Golden Bridge

Chiudi il giro con la capitale Ho Chi Min City (Saigon) dove vedi almeno il mueso della guerra e poco altro, è molto moderna e fa abbastanza a cazzotti col resto del Vietnam.

Poi da lì siamo volati in Cambogia. Causa tempistiche abbiamo visto solo la parte dei templi, la più antica ma anche più turistica;
Angkor Wat, Angkor Thom, Ta Prohm, Womens Temple. Tutto vicino a Siem Riap che è la città costruita apposta per chi vuole vedere ‘ste cose. Un altro amico mio ci è stato l’anno dopo nello stesso periodo e ci ha incontrato il geometra Mangoni, la cosa mi fa un po’ rodere il culo, lo ammetto.
Poi siamo tornati a casa.

Angkor Thom

Per farti un’idea guarda il mio instagram: ci sono foto e storie apposite da travel blogger.
Molto pro: Costa tutto una sega: con due euro ceni e con 30 euro a notte prenoti i 4 stelle.

Divertitevi e fate sapere!

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Migliorarsi imparando

Lettera a Marino P.

Prato, 16 settembre 2016

Buon giorno, sono Marco Pieraccini e sono il papà (no, sono toscano, quindi sono il babbo) di questo blog.
Vorrei informarla che quando io ero bambino il mio babbo e la mia mamma i compiti me li facevano fare, anche a forza di nocchini in testa, perché sapevano che le maestre, in quanto a cultura, ne sapevano molto più di loro che facevano i contadini. In più dopo i 14 anni a giugno e luglio il mi babbo (cosa suona bene detto in toscano) mi portava anche a lavorare con lui. Frullino sulle spalle e via all’aria aperta a fare tante passeggiate per pulire dalle erbacce gli ulivi, sponsorizzando i miei interessi: bestemmiare dal caldo e dalla fatica soprattutto dopo le 11, quando il sole era bello alto. Ho effettuato notevoli progressi nell’arte del fare le cose ed imparato ad apprezzare quella mezz’ora nel pomeriggio in cui stavo all’ombra in casa a fare i compiti.
Certo avrei preferito anch’io passare quella mezz’ora a cazzeggiare fuori e alla tv, ma c’era una voce nella mia testa, quella della mia mamma, che mi insegnava l’importanza del fare i compiti.
Oltretutto grazie ai miei genitori ho conosciuto professionisti MOLTO seri, che, in caso di bisogno, lavorano anche in vacanza, prima fra tutti la mia mamma. Le ho mai raccontato di quando il mio dentista interruppe le vacanze per farmi un impianto ai denti?
E mentre le maestre avevano solo 9 mesi per insegnarmi le nozioni, i miei genitori, che lavoravano spesso anche il sabato ed il mi babbo a volte anche la domenica, sfruttavano tutto l’anno per insegnarmi la vita, senza aspettare che arrivasse giugno. E io mi presentavo a settembre come tutti: scoglionato per il rientro a scuola.
Inoltre ho avuto la fortuna di stare, nel ruolo di capo scout, a contatto con bambini, ragazzi e genitori per molti anni, imparando a conoscere un po’ del mondo dei genitori e a confrontarmi con voialtri per capire il vostro punto di vista sull’educazione dei figli, cosa a cui, proprio le mamme ed i babbi, mi chiedevano di contribuire, ovviamente in minima parte (dopo la famiglia, poi la scuola, poi l’allenatore, poi i catechisti ed infine noi capi sfigati che usiamo l’unica settimana di ferie che abbiamo per portare i vostri marmocchi al campo.. Ma quanto saremo stupidi!).
In più sono abbastanza bravo a levarmi comunque il dito dal culo, tant’è che, senza aver passato l’estate a montare una scrivania, l’altro giorno a lavoro in un paio di pomeriggi ho montato un palco, nonostante in realtà io sia un tecnologo alimentare, ed ora scrivo fresco, riposato, ma un po’ incazzato per aver letto le sue bischerate (ma com’è bello il toscano???) su come si insegna ad un figlio che il rispetto per il lavoro degli altri (delle maestre in questo caso) è facoltativo invece che fondamentale.
Diversi amici del pub, conoscenti ed un paio di tizi che seguo su facebook e twitter condividono il mio pensiero.
Sono comunque a disposizione per eventuali colloqui, sempre che le sue scie chimiche non mi uccidano prima.

Marco Pieraccini

PS: allego la sua lettera nel caso non se la ricordasse:

lettera-papa

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