Cose oggettivamente interessanti, Risolvere la crisi

Pandori e Panettoni

Manca poco al Natale ed in ogni salotto, anche il più pacifista, sta per iniziare una delle annuali guerre più cruente di tutte: per queste feste si mangia il pandoro o il panettone?

Poiché anche io, come Berlusconi, ambisco al Nobel per la pace, cercherò di risolvere il conflitto partendo da un mio tweet (che vedete qui sotto) in risposta a chi già si pone il problema.

Spiegazione:

Il pandoro è buono, non si discute. Ma è anche banale. Tutti alti uguali, larghi uguali, colorati uguali, con le scatole simili buone solo a farci un elmo ritagliando i buchi per gli occhi con le forbici. Per capirsi: è come quando andate in centro e vedete ragazzi e ragazze carini e carine ma tutti vestiti uguali. Sono noiosi, non provate piacere nell’osservarli.
E se non migliora una bella ragazza o un uomo affascinante con dello zucchero a velo sopra, figuriamoci un pezzo di pane morbido.

Il panettone è appunto come le anziane che si tingono i capelli fluo.
Originale, fuori da coro. Ce ne sono di ogni forma, estrazione sociale, nazionalità, altezza e peso.
Così come le anziane, anche di panettoni ne esistono a migliaia: con il canditi, il cioccolato, l’uvetta, le mandorle, le noci, la crema, la panna, i pinoli, e chi più ne ha, più ne metta.
Potreste obiettare: “Ma i canditi fanno schifo!”
E io, con prontezza, vi rispondo: “Anche le vecchie tinte fanno schifo, ma se un giorno dovessi scegliere tra essere una banale ragazzina come tante con le converse, il risvoltino e la maglietta della Supreme o una punk di 70 anni con i capelli fluo, chi vorresti essere??”
Lo so che volete tutti essere la vecchia, così come tutti, nel vostro intimo, vorrete essere un panettone.

Nessuno, sotto sotto, vuole essere un pandoro.

Scacco matto pandoro.

 

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